Gli argomenti probabili della tarda scolastica e il loro contrasto con quelli retorici e dimostrativi

Autori

  • James Franklin University of New South Wales

DOI:

https://doi.org/10.4454/philinq.v10i2.424

Parole chiave:

Demonstrative arguments

Abstract

Aristotele ha suddiviso gli argomenti che persuadono in retorici (che si danno il caso di persuadere), dialettici (che sono forti e quindi dovrebbero persuadere in qualche misura) e dimostrativi (che devono persuadere se sono giustamente compresi). Gli argomenti dialettici sono stati a lungo trascurati, in parte perché Aristotele non ha dedicato loro un'opera specifica. Tuttavia, nel XVI e XVII secolo, gli autori tardo-scolastici come Medina, Cano e Soto svilupparono una solida teoria degli argomenti probabili, che hanno una forza logica e non solo psicologica, ma che non sono dimostrativi. Informati dalle trattazioni tardo-medievali del diritto delle prove e dai problemi della teologia morale e dei contratti aleatori, essi considerarono le ragioni che potevano rendere gli argomenti giuridici, morali, teologici, commerciali e storici forti anche se non dimostrativi. Allo stesso tempo, gli argomenti dimostrativi vennero compresi meglio quando Galileo e altri personaggi della Rivoluzione scientifica utilizzarono la prova matematica nelle argomentazioni di fisica. Galileo spostò gli argomenti dialettici e dimostrativi nel territorio della matematica.

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Pubblicato

2022-09-09

Fascicolo

Sezione

Focus