Il problema della certezza e lo stato mutevole delle prove probabili
DOI:
https://doi.org/10.4454/philinq.v10i2.423Parole chiave:
Probable proofsAbstract
Questo saggio offre un'indagine preliminare sullo sviluppo delle prove probabilistiche nel primo periodo moderno. Esamina diverse discipline e la loro adozione di una modalità di prova che abbracciava una scala di probabilità e il cui apice era variamente etichettato come “coscienza soddisfatta”, “mente” e “comprensione”, “morale” in contrapposizione alla “certezza matematica” o alla “dimostrazione” e alla prova “oltre ogni ragionevole dubbio”. Sebbene la mia attenzione sia rivolta all'Inghilterra, considero questo saggio come parte di un resoconto più ampio che includa gli sviluppi francesi, italiani e spagnoli, nonché i periodi precedenti e successivi. Sottolineo la distinzione antica e di lunga durata tra probabilità e conoscenza certa, e tra retorica e "scienza", sostenendo che queste distinzioni hanno giocato un ruolo cruciale nella formazione del pensiero sulla prova. Il mio resoconto mette in evidenza il ruolo della testimonianza, i criteri di valutazione della stessa e la possibilità di raggiungere la certezza morale, ovvero credere al di là di ogni ragionevole dubbio.
La prima disciplina che viene esaminata è la storia, una disciplina caratterizzata dalla tensione tra il desiderio umanistico di una narrazione retoricamente persuasiva e la norma della verità. La seconda disciplina ad essere esaminata sono le prove probabilistiche adottate in diversi contesti religiosi. Segue un confronto tra gli approcci continentali e inglesi alla prova giuridica. L'area intellettuale più impegnativa da esaminare è quella delle scienze naturali. Esamino gli sforzi per trovare un'alternativa probabilistica alla “scienza”, alla “dimostrazione” e alla “certezza matematica”. Gli scienziati hanno cercato di adottare l'“ipotesi” come mezzo per collegare le “questioni di fatto” con le generalizzazioni, i principi e la teoria. Una breve trattazione di Locke e dei suoi successori filosofici suggerisce come le prove probabilistiche siano penetrate nel pensiero inglese. La sezione conclusiva comprende una discussione sulle differenze disciplinari e suggerimenti per una trattazione più completa della prova probabile ma credibile.
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