Essenzialismo aristotelico nella teoria di David Lewis
DOI:
https://doi.org/10.4454/philinq.v10i2.369Abstract
Si ritiene che David Lewis rifiuti quello che Quine ha definito “essenzialismo aristotelico”. Il punto di partenza di questo articolo è definire e spiegare l'essenzialismo aristotelico e collocarlo nel contesto della critica che Quine ha mosso alla logica modale quantificata. Secondo Quine, infatti, l'essenzialismo aristotelico sarebbe una delle conseguenze dell'accettazione della logica modale quantificata. Dopo aver spiegato la posizione di Lewis nel dibattito quineano contro la logica modale quantificata, questo articolo si concentrerà sulla questione se Lewis accetti o rifiuti l'essenzialismo aristotelico. Ritengo che esistano diverse interpretazioni plausibili della tesi essenzialista e ne distinguerò tre. Questa distinzione tra diverse interpretazioni dell'essenzialismo è interessante di per sé e utile per capire in che senso Lewis è o non è un antiessenzialista. Infatti, se è vero che Lewis rifiuta l'essenzialismo aristotelico secondo le prime due interpretazioni della tesi essenzialista, egli approva tale tesi secondo una terza interpretazione. Ne deduco che l'essenzialismo aristotelico sopravvive nella teoria metafisica di Lewis.
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