Virtù e continenza: difendere la loro differenza cognitiva
DOI:
https://doi.org/10.4454/philinq.v10i2.354Parole chiave:
virtue, silencing, values, second natureAbstract
Denise Vigani (2019) ha recentemente difeso una visione della virtù basata sul silenzio, nel tentativo di tracciare un quadro umanamente raggiungibile della persona virtuosa. Il nucleo della sua argomentazione è che il virtuoso e il continente differiscono nella cognizione, perché il primo interpreta la situazione come un'occasione solo per la virtù, mentre il secondo la interpreta anche come un'occasione per la virtù; cioè, un'occasione per la virtù tra le altre ragioni per agire che non sono silenziate (231). I problemi sorgono quando i valori non morali si scontrano con l'esigenza della virtù e, quindi, vengono anch'essi messi a tacere. Se il silenzio implica che ciò che viene messo a tacere cessa in qualche modo di esistere per l'agente, allora nulla di ciò che viene sacrificato per amore della virtù costituirebbe davvero una perdita (argomento “nessuna perdita genuina”; McDowell 1998: 16-17). Si tornerebbe così a una lettura stoica dell'effetto di silenziamento che vede nella virtù l'unico vero valore della vita (Siedman 2005; Baxley 2007). Se, d'altra parte, il silenziamento implica che ciò che viene messo a tacere cessa di essere motivante, ma non cessa di esistere per l'agente (Vigani 2019), allora dobbiamo chiarire che cosa significa che qualcosa ha valore, ma viene messo a tacere nella sua forza motivazionale. Lavorando con esempi reali, questo articolo vuole sostenere la distinzione cognitiva di Vigani difendendo le seguenti affermazioni: (1) qualcosa può avere valore per l'agente senza necessariamente contribuire al valore complessivo della situazione (Dancy 2004), e (2) la peculiarità dello stato cognitivo del virtuoso può essere compresa nei termini della seconda natura dell'agente (McDowell 1998; Sauer 2017; Vigani 2019). In questo caso, abbiamo la necessaria coesistenza della rappresentazione virtuosa di una particolare situazione e della motivazione ad agire in base all'esigenza virtuosa, cosa che invece non si verifica per il continente.
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