Il presentismo e il dolore del passato: replica a Orilia
DOI:
https://doi.org/10.4454/philinq.v9i2.260Parole chiave:
emotions, ethics, ontology, presentism, timeAbstract
In una serie di recenti articoli Francesco Orilia ha presentato un argomento a favore della desiderabilità morale del presentismo. In sintesi, l'argomento è il seguente: poiché l'esistenza di eventi dolorosi è moralmente indesiderabile, il presentismo, che nega l'esistenza di eventi dolorosi del passato, è moralmente più desiderabile del non-presentismo, che invece afferma l'esistenza di eventi dolorosi del passato. Un'obiezione contro questo argomento, già presa in considerazione da Orilia, è l'obiezione della brutta storia o obiezione radicale: ciò che conta davvero nella valutazione morale di un mondo è la sua storia, e poiché la versione presentista e quella non presentista del nostro mondo condividono la stessa brutta storia, sono moralmente alla pari. Il presente lavoro si propone di corroborare questa obiezione e di difenderla dalle critiche di Orilia. Lo farà mettendo in gioco diversi esperimenti di pensiero e una distinzione tra rilevanza (di un evento o di un fatto relativo al verificarsi di un evento) per la valutazione morale di un mondo e coinvolgimento morale (e psicologico) (in un evento o in un fatto relativo al verificarsi di un evento).
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